Due terzi dei cittadini svizzeri ritengono che le aziende siano le principali responsabili della sostenibilità del Paese. Anche lo Stato e i consumatori dovrebbero esercitare la loro influenza.
Secondo il nuovo sondaggio 'Pulse of Switzerland' di Deloitte, più della metà è favorevole a sovvenzioni statali per azioni sostenibili. Tuttavia, tre quarti degli intervistati vogliono anche dare un contributo in prima persona. Con un totale del 57%, l'intenzione di mangiare in modo più sostenibile in futuro è la più frequente. I risultati del sondaggio riflettono un messaggio chiaro: tutti gli operatori del mercato devono lavorare insieme per una Svizzera più sostenibile.
In Svizzera le persone si preoccupano della sostenibilità
Il tema della sostenibilità è molto sentito in Svizzera e costituisce un costante argomento di dibattito pubblico. La promozione dello sviluppo sostenibile richiede l'impegno di diversi attori come i consumatori, le aziende, lo Stato, i media, le organizzazioni non profit e le ONG. Deloitte ha chiesto a 1’900 persone residenti in Svizzera chi dovrebbe svolgere un ruolo più attivo nella creazione di una Svizzera più sostenibile e quali misure specifiche sono favorevoli.
Per due terzi degli intervistati (66%), le aziende sono i primi e principali responsabili di una Svizzera più sostenibile. Il 61% cita lo Stato e il 53% si considera responsabile in quanto consumatore. Nella Svizzera francese, i dati relativi alle aziende e allo Stato sono superiori alla media, con il 72% ciascuno, il che esprime un livello di aspettativa più elevato nella Svizzera francese nei confronti dei due gruppi di stakeholder.
Il gruppo di consumatori è citato quasi con la stessa frequenza dagli intervistati in entrambe le parti del Paese. Non sono state riscontrate differenze in base all'età o al sesso. «Il nostro sondaggio mostra chiaramente che le persone sperano in un impegno supplementare da parte delle aziende e dello Stato. Allo stesso tempo, però, ritengono che anche loro stessi - cioè i consumatori - abbiano il dovere di esercitare la loro influenza su pratiche commerciali più sostenibili», afferma Liza Engel, Chief Sustainability Officer di Deloitte Svizzera. E aggiunge: «Si tratta di un classico dilemma: i consumatori aspettano che le aziende e il governo agiscano, mentre le aziende e il governo aspettano che sia la domanda dei consumatori a guidare il cambiamento.»
Non è chiaro cosa debbano fare le aziende
Tuttavia, i risultati del sondaggio non chiariscono esattamente cosa dovrebbero fare le aziende. Nessuna delle misure prese in considerazione è chiaramente in cima alla lista. La maggior parte degli intervistati ritiene che le aziende dovrebbero utilizzare materiali più ecologici (57%), emettere meno CO2 (51%) e offrire prodotti o servizi più sostenibili (51%). Inoltre, chiedono alle aziende di prestare maggiore attenzione alle loro catene di approvvigionamento (48%) e di utilizzare meno energia (47%). «Alcune aziende vedono ancora i potenziali investimenti in una produzione più sostenibile solo dal punto di vista dei costi e fanno riferimento all'attuale comportamento dei consumatori e alle normative necessarie. Tuttavia, molte aziende - soprattutto in Svizzera, un Paese dai prezzi elevati - hanno riconosciuto negli investimenti coerenti nella sostenibilità un'opportunità di differenziazione e, soprattutto, di innovazione», afferma Marcel Meyer, responsabile dei servizi di sostenibilità di Deloitte Svizzera.
Lo Stato dovrebbe stabilire incentivi positivi
Le opinioni sulle misure governative per promuovere la sostenibilità in Svizzera sono più chiare. Il 53% degli intervistati è favorevole a sovvenzioni per comportamenti ecologici e sostenibili, come ad esempio una detrazione fiscale per gli spostamenti in bicicletta o sovvenzioni per il cibo vegano. I sussidi sono particolarmente apprezzati nella Svizzera francese, con il 63% di favorevoli. C'è anche un notevole interesse per gli investimenti in ricerca e sviluppo (46%) e per l'educazione e la sensibilizzazione (42%) a comportamenti sostenibili attraverso campagne o lezioni scolastiche. Minori consensi riscuotono invece regolamentazioni aggiuntive come standard e norme più severe (29%) per aziende e consumatori e la tassazione dei prodotti meno sostenibili (27%). Marcel Meyer sottolinea: «Le persone in Svizzera preferiscono gli incentivi al paternalismo. Vogliono premiare i comportamenti sostenibili con incentivi positivi e quindi inviare segnali chiari. Lo Stato ha l'opportunità - soprattutto attraverso l'istruzione - di promuovere in modo specifico la comprensione dell'importanza di un comportamento sostenibile.»
I consumatori sono spesso lontani dalla sostenibilità
I consumatori svizzeri sono ben consapevoli del loro ruolo cruciale nella promozione della sostenibilità. Tuttavia, molti sono riluttanti ad agire in prima persona, soprattutto se non ci sono iniziative chiare da parte delle aziende o incentivi governativi. Circa tre quarti (74%) prevedono di modificare il proprio comportamento nei prossimi dodici mesi, in particolare le persone con meno di 35 anni (89%) e gli abitanti delle aree urbane (83%). Per quanto riguarda l'alimentazione, il 57% vorrebbe diventare più sostenibile, ad esempio riducendo il consumo di carne o acquistando prodotti locali.
Poco più della metà degli intervistati (51%) prevede di adottare comportamenti di consumo più sostenibili, utilizzando meno beni e servizi. Poco meno della metà (48%) ha dichiarato che si potrebbero adottare misure di risparmio energetico e idrico in casa. «Oggi ogni individuo dà priorità alle proprie esigenze. La sfida per noi è riconoscere e tenere conto delle esigenze delle generazioni future. Per questo è necessario guardare oltre l'orizzonte attuale. Dobbiamo considerare la crescita a lungo termine e la rigenerazione delle nostre risorse naturali come elementi chiave dello sviluppo sostenibile», spiega Liza Engel.
Informazioni sul sondaggio
Il sondaggio 'Pulse of Switzerland' di Deloitte è stato condotto nel novembre 2023 e ha coinvolto 1.900 persone residenti in Svizzera. Questa parte del sondaggio fornisce informazioni sulle opinioni delle persone in materia di sostenibilità.