La 30a Conferenza delle Nazioni Unite sul clima si è conclusa a Belém (Brasile). Nonostante intense trattative, i paesi non sono riusciti a trovare un accordo su una tabella di marcia per l'abbandono globale dei combustibili fossili quali petrolio, carbone e gas.
Il 22 novembre 2025 si è conclusa a Belém (Brasile) la 30a Conferenza delle Nazioni Unite sul clima nell'ambito dell'Accordo di Parigi (COP30). I 194 Stati contraenti hanno discusso gli obiettivi climatici nazionali concordati per la riduzione dei gas serra, nonché le misure volte ad accelerare l'attuazione della protezione del clima e a colmare il divario rispetto all'obiettivo di 1,5 gradi. L'accordo di Parigi impegna tutti gli Stati a intraprendere misure concrete per ridurre le loro emissioni di gas serra a partire dal 2020, al fine di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi. Nonostante intense trattative, i Paesi non sono riusciti a concordare una tabella di marcia per l'abbandono globale dei combustibili fossili quali petrolio, carbone e gas.
Falliti gli sforzi per l'abbandono dei combustibili fossili
Alla COP30 avrebbe dovuto essere elaborata una tabella di marcia per l'abbandono globale di petrolio, carbone e gas, come era stato ribadito alla COP28 di Dubai. Nonostante intense trattative, tuttavia, non è stato raggiunto alcun accordo. In particolare, i paesi produttori di petrolio come l'Arabia Saudita e la Russia, nonché la Cina e l'India, hanno respinto una tabella di marcia in tal senso. La Svizzera se ne rammarica, avendo sostenuto tale tabella di marcia durante i negoziati. Sono state invece adottate due nuove misure volte a consentire una più rapida attuazione degli obiettivi climatici nazionali, soprattutto attraverso una maggiore cooperazione tra gli Stati.
Il sostegno finanziario ai Paesi in via di sviluppo sarà triplicato
Gli Stati contraenti hanno inoltre concordato di triplicare entro il 2035 il sostegno finanziario ai paesi in via di sviluppo per le misure di adattamento ai cambiamenti climatici.
Il consigliere federale Rösti ha firmato accordi sul clima con lo Zambia e la Mongolia
Il consigliere federale Albert Rösti, recatosi a Belém per i negoziati finali, ha firmato un accordo sul clima con lo Zambia e uno con la Mongolia. Questi accordi creano le condizioni quadro per progetti volti a ridurre le emissioni di gas serra. La Svizzera potrà imputare al proprio obiettivo climatico le emissioni di CO2 risparmiate in questi Paesi.